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Un giovane hacker, Claudio, si imbatte casualmente in una piattaforma cloud di dati che sfugge al suo controllo e sulla quale non riesce ad intervenire. Sconfortato, chiede soccorso all'anziano professor De Grecis, docente di filosofia di cui è stato allievo al liceo, che ipotizza possa trattarsi dell'iperuranio platonico e lo aiuta ad arrivare alla pianura della verità, non prima di avere incontrato alcuni illustri personaggi, tra cui Cartesio ed Hegel. Ad un certo punto del percorso, tra labirinti e luoghi misteriosi, incontrano Melania, una ragazza dell'età di Claudio, anche lei hacker esperta, che sta cercando dati segreti per conto di un committente potente e sconosciuto. Dopo un'iniziale perplessità, i tre decidono di collaborare ed intraprendono un cammino virtuale ricco di sorprese, costellato di password filosofiche e punteggiato da quadri di Escher, Magritte e Raffaello, che li conduce, tra colpi di scena e passaggi segreti, ad un teatro classico in cui sono rappresentate opere antiche, fino ad arrivare ad una scena finale che riproduce il mito platonico di Er, con le Moire che decidono i destini degli uomini, giocando con i nastri del DNA. Durante il percorso, il professor De Grecis riflette su una importante questione, partendo da una frase di Karl Popper: siamo nuvole oppure orologi? Siamo cioè legati al caso, come le nuvole, o determinati da una meccanica necessità, come gli orologi? E ancora: può esistere una Mente Superiore capace di architettare un ordine del mondo, facendo apparire come reale ciò che è virtuale, e viceversa?